mercoledì 25 giugno 2025

Alvaro Vitali

 E'  morto a Roma all'età di 75 anni l'attore comico Alvaro Vitali, il mitico Pierino e uno dei principali protagonisti del filone della commedia sexy all'italiana.

Nato a Roma nel 1950, esordì al cinema nel 1969 in "Fellini Satyricon"; con Fellini lavorò anche in altri film, dove evidenziò al meglio le sue doti di caratterista comico, stralunato e mai banale.

Negli anni '70 diventò uno dei protgoniti della cosiddetta "commedia sexy", e dal 1981 diventa Pierino, trasportando al cinema il personaggio delle barzellette, che farà definitivamente la sua fortuna ma con cui purtroppo verrà costantemente identificato, penalizzando fortemente la sua carriera.

Un attore molto amato dagli italiani per le risate e i momenti gioiosi che ha sapute regalare a varie generazioni con la sua arte comica, al di là di parecchie cadute di stile tipiche del filone che lo ha reso famoso; in particolare ricordo quando da bambina e da ragazzina guardavo i suoi film, spesso d'estate e in second serata, assieme ai miei familiari, ed erano dei bei momenti: quante risate! Le mie part preferite erano quella degli esami (non ricodo in quale dei film) e quando la nonna (interpretata dalla Sora Lella), giocando al Totocalcio la disastrosa pagella del nipote Pierino, fa 13 e vince un miliardo. Ma lo ricordo bene anche in Amarcord.

Secondo me era un ottimo caratterista che però come parecchi altri attori ha preferito puntare tutto sul filone sul ruolo che lo hanno reso ricco, trascurando di coltivare davvero il proprio talento. Di certo però a differenza di parecchi altri attori nelle sue stesse condizioni ma che sono riusciti a rinnovarsi in età più matura, con lui la sorte è stata più ingiusta visto che, nonostante abbia cercato in tutti i modi di lavorare (nei primi anni 2000 lo ricordo in una particina a Striscia la notizia)  a lui una seconda chance non è stata offerta nemmeno da molti che oggi fanno le classiche lacrime di coccodrillo. E, che mi risulti, non ha ricevuto nemmeno un premio, neanche alla carriera nonostante abbia fatto 150 film.  Smessi i panni di Pierino avrebbe potuto dare ancora molto al cinema italiano; solo Carlo Verdone gli ha offerto qualcosa inserendolo nell'ultima stagione di "Vita da Carlo", ancora inedita. Peccato che Alvaro non saprà mai se il suo ritorno sarà gradito dal pubblico....

Forse, con il tempi che passa (non in meglio)  e l'età che avanza (non in meglio), sarò diventata più sentimentale, ma la sua scomparsa mi ha rattristato davvero molto.









venerdì 6 giugno 2025

Enzo Stajola

 E' morto a Roma all'età di 85 anni l'ex attore bambino Enzo Stajola, famoso per aver interpretato il piccolo protagonista di "Ladri di biciclette" nel 1948. 

In seguito, fino alla prima metà degli anni '50 lavorò in svariati film italiani, una volta cresciuto abbandonò il mondo del cinema e divenne impeigato del catasto.









giovedì 5 giugno 2025

L'estate di Cleo (Ama Gloria), 2023


Regia di Marie Amachoukeli , con Ilca Moreno (Gloria), Louise Maouroy- Panzani (Cleo), Abnara Gomes Varela (Fernanda), Fredy Gomes Tavares (Cesar).



Cleo è una bambina di cinque anni, affidata dopo la morte della madre alle cure della tata Gloria, che la cresce come una figlia. A un certo punto però Gloria deve tornare a Capo Verde, suo paese Natale, dai suoi figli  Fernanda e Cesar ; rimane d'accordo però con il padre di Cleo affinchè per l'estate mandi la bambina da lei a passare le vacanze. 
Cosa che puntualmente avviene con grande gioia di entrambe, ma qui Cleo scopre che non può avere Gloria tutta per sè come avveniva a Parigi; a grandi divertimenti, giochi, scoperte di libertà si affiancano anche difficoltà dovute principalmente alla gelosia provata da Cleo verso la famiglia dell'amata Gloria.....





Delizioso ed emozionante film francese che rappresenta un particolare "romanzo di formazione", dato che la protagonista è una bimba di cinque anni, la dolcissima Cleo. La scena iniziale mi ha ricordato molto il primo racconto del libro "Il mare non bagna Napoli" della scrittrice Anna Maria Ortese: anche qui Cleo, miope, comincia a vedere realmente il mondo quando mette il primo paio di occhiali. Ma è comunque il mondo di una bambina piccola, felice nonostante la mancanz della mamma morta e l'assenza per lavoro del papà, che sta per conoscere il suo primo vero distacco: Gloria, l'amata tata, decide di tornare a Capoverde, sua terra natale, per stare con i due figli, anche perchè la figlia maggiore è incinta e disoccupata.
Il rapporto tra le due però è tanto simbiotico che non si interrompe, tant'è che Gloria ottiene dal padre che cleo venga mandata a trascorrere le vacanze da lei. Qui la piccola affronterà varie esperienze sentimentali che la faranno crescere, anche attraverso piccoli dispiaceri: ad esempio dover dividere Gloria non solo con i suoi figli ma pure con il nipotino appena nato che - inevitabilmente- catalizza ogni attenzione da parte degli adulti.


Tra scoperte di libertà, superamento dei limiti, scoperta di un nuovo mondo, Cleo imparerà a rapportarsi con un mondo e persone diverse da quelle a cui è abituata, e imparerà anche a gestire il sentimento di gelosia che prova nei confronti dell'amata Gloria, accentando anche l'inevitabile distacco.
Bravissimi tutti gli attori,e in particolare, oltre alla piccola stupenda Louise Maouroy Panzani, anche Ilca Moreno nei panni di Gloria: il rapporto tra le due è reso in maniera davvero realistica e gioiosa, molto bello a vedersi.
Come si può immaginare il punto di vista della narrazione è quello di Cleo, una bambina piccola,per questo durante la lavorazione molto spesso la telecamera è stata messa alla sua altezza, per riprendere le cose dal suo punto di vista esatto. 



sabato 31 maggio 2025

Hanno ucciso l'uomo ragno- La leggendaria storia degli 883, 2024

 


Diretta e ideata da Francesco Agostini, Chiara Laudani, Giorgio Nerone e Sydney Sybilla, con Elia Nuzzolo (Max Pezzali), Matteo Oscar Giuggioli (Mauro Repetto), Ludovica Barbarito (Silvia), Davide Calgaro (Cisco), Carlo Palmieri (Rosario Fiorello), Roberto Zibetti (Claudio Cecchetto).

Pavia, fine anni '80: Max, aspirante musicista, durante l'estate lavora aiutando il padre nel negozio di famiglia. Compone una canzone per conquistare Silvia, la ragazza di cui è innamorato ma che lo vede solo con un'amico, e alla ripresa dell'anno scolastico conosce Mauro, suo compagno di banco anche lui appassionato di musica. Anche se i due ragazzi non lo sanno quel giorno hanno gettato le basi che porteranno alla fondazione degli 883...


Da fan della prima ora degli 883 attendevo da tempo questa serie tv, e sono molto felice del successo che ha ottenuto; quindi sappiate che questa recensione non sarà affatto imparziale! :)

Inevitabilmente, per quelli come me rappresenta un'operazione nostalgia di non poco conto: rivedere l'Italia della nostra infanzia e gioventù, un paese e una società ormai quasi del tutto scomparsi, è stata un'emozione piuttosto forte, sopratutto in questo periodo dove le cose (tanto per cambiare) non vanno bene.

La serie ha oltretutto il merito di rendere giustizia a Mauro Repetto, per anni ritenuto poco più di uno sfigatello anche da parecchi fans, e che qui scopriamo essere non solo autore dei testi assieme a Max Pezzali ma  anche in qualche modo anima e artefice delle sorti del gruppo, visto che viene mostrato come  un vulcano di idee, impegnato a convincere il più timoroso amico a cogliere ogni occasione per "buttarsi". 


Il successo anche fra le generazioni più giovani credo sia dovuto all'abilità con cui gli sceneggiatori sono riusciti  a presentare la storia di un duo musicale come la storia di due ragazzi normali e apparentemente senza doti particolari che però hanno saputo credere nel loro sogno portandolo avanti tra contrarietà e dubbi. Un tema "sempreverde" e per certi aspetti molto americano trasportato nella realtà italiana, una realtà piuttosto sonnacchiosa come quella della provincia del Nord dell'epoca con intelligenza, ironia e momenti di divertimento garantiti, in cui tra l'altro molti riconosceranno scene e temi propri delle canzoni degli 883. Due protagonisti perfetti come Elia Nuzzolo e Matteo Oscar Giuggioli, così diversi ma allo stesso tempo così simili agli originali, attorniati da personaggi destinati a diventare famosi ma all'epoca anche loro esordienti (Fiorello) o che proprio si dedicavano ad altro (Maria De Filippi), insieme a gente già nota (Claudio Cecchetto, Jovanotti); non può mancare Cisco (Davide Calgaro), l'amico di sempre citato da Max in parecchie canzoni. Il personaggio di Silvia invece è la "summa" di alcune fidanzate/amiche dell'epoca (annedoto raccontato dalla moglie di Pezzali).

Colonna sonora targata 883 solo in parte (dato che all'epoca erano sconosciuti/esordienti),  con pezzi di Sandy Marton, Luca Carboni, Vasco Rossi, Jovanotti ecc; bella la citazione di Alessandro Canino, che con loro vinse "Vota la voce" 1992 e che quell'anno aveva furoreggiato con la canzone "Brutta" (che, ne sono certa, è ancora oggi nel cuore di moltissime ex ragazzine dell'epoca, come me). 

Ora però attendo la seconda stagione, anticipata dato il finale aperto e alcune scene in cui ci mostrano la vittoria degli 883 al Festivalbar dell'anno dopo, 1993. 





domenica 25 maggio 2025

Le assaggiatrici, 2025

 


Regia di Silvio Soldini, con  Elisa Schlott (Rosa Sauer), Alma Hasun (Elfride), Thea Rasche (Augustin), Albert Ziegler (Max Riemelt), Berit Vander (Ulla), Emma Falck (Leni). 



La giovane Rosa Sauer vive assieme ai suoceri in un paesino di campagna in provincia di Berlino, mentre il marito è al fronte; assieme ad altre donne viene reclutata per guadagnarsi da vivere come assaggiatrice, ovvero: dovranno assaggiare ogni giorno i cibi che il cuoco personale di Hitler prepara per lui, in modo da smascherare qualsiasi possibile avvelenamento...


Tratto dal romanzo omonimo (2018) di Rosella Postorino, caso editoriale di quell'anno, è a sua volta tratto da una storia vera tenuta nascosta per decenni dalla protagonista e voce narrante, Rosa Sauer appunto.

Buona come trasposizione letteraria (salvo i soliti cambiamenti che non mancano mai), funziona anche come film narrando senza particolari fronzoli la storia di questo gruppo di donne che è come se vivessero divise a metà: da un lato, in una Germania ormai prossima alla disfatta, sono considerate privilegiate perchè mangiano ogni giorno, al contrario di quanto ormai sta avvenendo per la gente comune; dall'altro, ogni pasto per loro è una possibile condanna a morte, in caso appunto di cibo avvelenato. Oltretutto, non possono rifiutarsi per ovvi motivi, e anche in caso stessero male non verrebbero nemmeno soccorse perchè la priorità assoluta è la sicurezza del Fhurer 

Insomma, una situazione tutt'altro che simpatica in un contesto già di per sè tragico come quello di un paese in una guerra che sta perdendo; il regista mette in luce la solidarietà che giocoforza si sviluppa tra le assaggiatrici, la cui posizione a tavola ricorda vagamente (a mio avviso) l'Ultima Cena, e forse non è una casualità 

Da vedere sicuramente se avete amato il libro. 






lunedì 19 maggio 2025

Fatti di gente perbene, 1974


 Regia di Mauro Bolognini, con Catherine Deneuve (Linda Murri ), Giancarlo Giannini (Tullio Murri ),Fernando Rey (Augusto Murri), Giacomo Rossi Stuart (Riccardo Murri), Paolo Bonacelli (Francesco Bonmartini), Rina Morelli (Giannina Murri), Tina Aumont (Rosina Bonetti), Corrado Pani (Pio Naldi), Ettore Manni (Carlo Secchi).



Bologna, 1902: il conte Francesco Bonmartini viene ritrovato assassinato in casa sua, inizialmente si pensa a un delitto passionale visto il ritrovamento di alcuni indumenti femminili nella sua camera da letto. Poco dopo però Tullio Murri, cognato del conte in quanto fratello della moglie Linda, confessa l'omicidio. Tullio e Linda sono figli di Augusto Murri, uno dei più noti luminari dell'epoca in Italia e all'estero; inevitabile quindi che la vicenda si trasformi in uno dei più noti casi mediatici dell'epoca, che rimarrà nella storia del crimine italiano......



Il film ripercorre un celebre caso di cronaca italiano, il "Delitto Murri", avvenuto a Bologna nel 1902, che fece parlare l'Italia per anni.

Molto accurato esteticamente, si limita a raccontare i fatti con uno stile asciutto ed essenziale che però sacrifica parecchio della psicologia dei personaggi, che risultano piuttosto patinati; si può notare qualche concessione ai pettegolezzi dell'epoca, che facevano illazioni su un presunto legame incestuoso tra i due fratelli Murri ma che appunto rappresentarono solamente delle falsità. 

Nonostante la figura del debosciato Bonmartini venga piuttosto annacquata, il film rende molto bene l'idea dell'ambiente in cui il delitto maturò. 

Tra gli attori figura Kim Rossi Stuart, allora bambino, assieme alla sorella Loretta: i due bambini interpretano Maria e Federico,  i figli di Linda Murri e Francesco Bonmartini.

Nel 1975 il film vinse il David di Donatello e il Nastro D'argento come miglior film. 







domenica 6 aprile 2025

Antonello Fassari

 E' morto a Roma l'attore Antonello Fassari.

Nato a Roma nel 1952, diplomato all' Accadamia d'Arte Drammatica, inizio la sua carriera con il teatro, spaziando in seguito fra televisione, cinema, doppiaggio, programi tv.

Tra i suoi film ricordiamo: "L'estate sta finendo" (1987 ), "Faccione" (1991), "Il muro di gomma" (1991), "Il conte Max" ( ), "Sognando la California" (1992), "Camerieri" (1995), "Selvaggi" (1995), "Pasolini- Un delitto italiano" (1996), "Bruno aspetta in macchina" (1996), "Celluloide" (1996), "E adesso sesso" (2001), "l'amore ritorna" (2004), "Romanzo criminale" (2005), "Arrivederci amore ciao" (2006), "La mossa del pinguino" (2014), "Suburra" 2015), "Non ci resta che il crimine" (2019), "Burraco fatale" (2020), "I cassamortari" (2022), "L'ultima volta che siamo stati bambini" (2023), "Flaminia" (2024).

In tv: "La certosa di Parma" (1982), "Giuseppe Verdi" ( 1982), "I ragazzi della 3 C" (1987), "Anni '50" (1998), "Nebbia in Val Padana" (2000), "Don Matteo 2" (2001), "I Cesaroni" (2006), "Medicina generale" (2008), "Luisa Spagnoli" (2016), "C'era una volta Studio Uno" (2017).




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